Un benchmark svela i punti di forza dei tuning tool, ma fa svanire le promesse dei produttori come bolle di sapone
I benchmark usano espressioni spietate: hanno infatti definito “pessime” le prestazioni del nostro computer per il test con Windows, dando al sistema in generale il verdetto di “Sotto la media”. Le suite di tuning commerciali mirano a scovare i punti deboli del pc e a risolvere i problemi. Leader in questo settore è TuneUp Utilities. Secondo il produttore, sono 25 milioni gli utenti nel mondo che fanno uso di questo all round tuner, un tool che ormai da anni è fra i più scaricati dagli utenti. Altri produttori rinomati come Magix, così come le aziende di shareware più piccole, cercano di scalzare il primo della classe. Quasi tutte le suite di tuning si sono adeguate all’attuale tendenza. Definizioni come “Il Turbo Windows di tutti i tempi” sono diminuite drasticamente per lasciare il posto a un vocabolario più “verde”, come “Modalità economy” e “Straordinarie soluzioni di risparmio energetico”. Per questo motivo, con l’ausilio del nostro wattometro, in laboratorio abbiamo voluto mettere alla prova i programmi anche in funzione delle loro promesse ecologiche.
Il massimo delle prestazioni è richiesto laddove siano necessari grandi calcoli, come nel caso dei giochi 3D in cui gli oggetti, composti da migliaia di poligoni, si muovono rapidamente sullo schermo possibilmente senza scatti. Proprio in questo ambito, i tool di tuning falliscono. Per dare a ciascun candidato impostazioni di partenza ottimali, prima di avviare le misurazioni con 3DMark, abbiamo attivato, laddove possibile, la modalità turbo o gaming. È servito a poco. Il benchmark ha assegnato al sistema non ottimizzato 1.841 punti, mentre con Ashampoo WinOptimizer ha assegnato 1.845 punti, un valore di poco superiore.Il risultato è simile anche per le prestazioni del pc, misurate con PCMark07. Dai 1.473 punti con il sistema non ottimizzato, con TuneUp Utilities si è passati a 1.498 punti, facendo passare il tuning tool al comando. Dopo il tuning, lavorare al computer sembrava leggermente più fluido, ma i dati parlano chiaro e non supportano la sensazione soggettiva.
La pulizia è incompleta
Tutti i tool promettono un hard disk pulito, ma la maggior parte si limita alla pulizia delle cartelle più note come Windows/Temp. Alcuni programmi effettuano una ricerca in base alle estensioni dei file, come .Bak o .Log, ma questa è una funzione che eseguivano già i tool di tuning di dieci anni fa. Nessuno dei programmi testati ha preso in considerazione la cartella Users/Nome utente/Downloads, dove il browser salva i file scaricati. Se l’utente non provvedesse a ripulire manualmente la cartella, presto si ritroverebbe con diverse centinaia di Mb occupati inutilmente. Un altro posto in cui si accumulano dati inutili è la cartella nascosta Utente/Nome utente/AppData/Roaming, nella quale praticamente tutte le applicazioni installate salvano i loro dati. Al momento della disinstallazione, questi dati non vengono mai eliminati. Ashampoo WinOptimizer è l’unico ad aver eliminato da questa cartella almeno un file Bak di Firefox; gli altri candidati non hanno nemmeno riconosciuto la cartella Roaming. E il peggio è che hanno lasciato lì tutti i dati inutili.
Il tuning ecologico dovrebbefare risparmiare energia
In un white paper, i produttori di TuneUp Utilities parlano di un notevole risparmio energetico grazie all’attivazione della modalità per il risparmio energetico integrata. Stando alle indicazioni del produttore, la misurazione è stata effettuata con l’ausilio di PCMark07, cosa che ci ha stupiti. Noi abbiamo effettuato la misurazione sia con il misuratore di Joule di Microsoft sia con un wattometro di laboratorio vero e proprio. Le differenze? Nessuna. In entrambe le misurazioni, abbiamo registrato prima e dopo il tuning un assorbimento medio di 115 watt.
Sebbene falliscano nelle operazioni specifiche, i programmi di tuning riescono a riscattarsi grazie alle ottime funzioni aggiuntive e a una buona concezione dei comandi. Utenti esperti e meno esperti hanno rapido accesso alle principali aree d’interesse di Windows. I messaggi di errore e le impostazioni sono spiegati in modo chiaro. I veri fanatici che fanno il tuning di sistema solo con l’editor del Registry di Windows devono segnarsi tutte le chiavi che modificano. Invece, con il gemello sviluppato da TuneUp Utilities, per non confondersi è possibile mettere un segno davanti a ciascuna chiave modificata e al relativo valore. Mentre l’update automatico di Windows aggiorna i driver in ritardo, Magix PC Check & Tuning li aggiorna subito e puntualmente. I tool di tuning sono molto puntuali e chiari anche nell’informare l’utente su quali programmi e servizi può tranquillamente disattivare per velocizzare l’avvio di Windows.Oltre ai consigli del produttore, in due casi gli utenti ricevono, tramite valutazioni e commenti, l’aiuto da parte delle community sugli effetti della disattivazione di un determinato servizio. All’occorrenza, tutti i programmi effettuano le operazioni necessarie di manutenzione automaticamente e a intervalli regolari in base alle impostazioni date oppure con un semplice clic. Molto utile è anche la possibilità di personalizzare con pochi passaggi la schermata iniziale e il desktop di Windows, cosa generalmente impossibile su Windows 7.
Bufale gratuite di tuning
Bisogna fare attenzione solo a due impostazioni, o per lo meno fare in modo che non vengano modificate di soppiatto dagli automatismi attivati. Una di queste è la disattivazione dello stato di sospensione suggerita dalla quasi totalità dei tool di tuning. È sicuramente un modo per guadagnare spazio di memoria, il consumo energetico però aumenta drasticamente. Ma i produttori non parlavano di tuning ecologico? La funzione servirebbe per individuare i divoratori di memoria, avvisando per esempio che Microsoft Office, i file di backup e le immagini in formato Raw sono molto pesanti: un’informazione completamente inutile, visto che questi dati non possono comunque essere cancellati. Attenzione anche a quei programmi che dichiarano di effettuare la pulizia della memoria Ram. Per fortuna spesso l’intervento può essere regolato in modo che vengano ripulite solo alcune zone della memoria, così i file di sistema di Windows salvati sulla Ram non verranno toccati. Ciò significa che Windows è velocizzato, mentre le applicazioni vengono rallentate perché si trovano costrette a salvare nuovamente i dati sulla Ram.
Con un lieve distacco, Magix PC Check and Tuning sorpassa tutti gli altri candidati. Risulta essere stato particolarmente convincente per le funzioni di backup e per la comodità dei comandi. Ciò nonostante il vincitore non è riuscito a trasformare il nostro PC di prova in un cavallo da corsa.
Scarsa accelerazione, poco risparmio energetico. Tutti i candidati indistintamente hanno migliorato le prestazioni del pc solo in parte. Lo stesso dicasi per le prestazioni grafiche. Si sono rivelati un vero fallimento proprio laddove il tuning sarebbe necessario, cioè nel montaggio video o nella riproduzione 3D. Nonostante le indicazioni parlassero di tuning ecologico, il sistema usato per il test non è riuscito a risparmiare un solo milliwatt.
Miglioramento negativo. In alcuni casi, qualche valore è stato modificato in negativo dal tool di tuning. Per esempio, dopo il tuning la chiusura di Windows è stata decisamente più lenta.
A cosa servono davvero i tool di tuning. Il risultato del test dimostra che i tool di tuning sono inutili? No, perché in realtà sono molto utili per scovare le impostazioni nascoste di Windows e per automatizzare quei noiosi processi di routine come la deframmentazione o l’eliminazione periodica dei dati inutili. Per questo sono ottimi strumenti.