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Come Velocizzare l’Avvio di Windows

boot di Windows grazie al Performance Toolkit e come eliminare i problemi riscontrati che rallentano il sistema.
Nota: il Performance Toolkit è estremamente ampio e complesso. Per motivi di spazio CHIP mostra solo i suoi comandi fondamentali, partendo da problemi piuttosto frequenti. Per maggiori informazioni in lingua inglese, consultare il file On-off_transition.Docx sul sito www.microsoft.com/whdc/­system/sysperf/on-off_transition.mspx.

A caccia dei processi lumaca: per una verifica del processo di boot è necessario riavviare Windows. Accedere al Prompt dei comandi come amministratore e digitare
xbootmgr –trace boot –resultpath c:\
Subito dopo il sistema operativo si arresterà e ripartirà automaticamente.
Dopo che sarà nuovamente visualizzato il desktop, ci vorranno ancora alcuni secondi per consentire al Performance Toolkit di concludere le sue rilevazioni. Il motivo è presto detto: solo perché viene visualizzata l’interfaccia grafica di comando non significa che tutte le aree del sistema operativo siano pronte all’uso. Il toolkit attende quindi che anche gli ultimi driver e servizi siano completamente caricati. Alla fine verrà visualizzato un messaggio che informa che nella directory C:\ è stato creato il file Boot_BASE+CSWITCH_1.Etl. Dopo averlo individuato, avviare il Windows Performance Toolkit cliccandoci sopra due volte. Confermare, selezionando Sì nella finestra di dialogo che si aprirà.
Ora si vedranno due grafici che mostrano l’utilizzo e il tempo d’inattività della Cpu durante il processo di avvio. Sull’asse delle ascisse si potrà leggere la durata del boot, espressa in secondi.

Fare clic sulla barra nera, sul bordo sinistro dell’immagine: si vedrà un elenco con tutti i grafici che il toolkit è in grado di visualizzare. Deselezionare tutto in questa finestra tranne CPU Sampling by CPU e CPU Sampling by Process. Tenendo premuto il tasto sinistro del mouse, segnare l’area del grafico in cui i due andamenti sono entrambi nella fascia alta per un certo periodo.
Cliccare poi con il tasto destro del mouse sulla zona marcata e selezionare Summary Table dal menù contestuale. Se il comando non produce alcun effetto, nello stesso menù selezionare Load Symbols e successivamente ripetere la procedura. Nel report cercare i processi che presentano un valore particolarmente elevato nella colonna %Weight. La voce Idle può essere tranquillamente trascurata. Questo processo mostra sempre un valore elevato quando non è attivo alcun altro programma che impegna la potenza di calcolo, ed è dunque sinonimo di un basso utilizzo del sistema.
La voce %Weight indica la percentuale della potenza di calcolo disponibile richiesta da un processo, dove Weight è il tempo in secondi. Nel caso di processi compositi (come Svchost.Exe) queste informazioni non sono sufficienti. In questo caso, cliccare sul segno più (+) che precede la voce per visualizzare i singoli processi che lo compongono.
Una volta scoperto cosa frena il computer, è il momento di scoprire se si può riparare o disattivare; e qui il Performance Tool­kit raggiunge i propri limiti. La cosa migliore è digitare il nome del processo nella casella di ricerca del sito www.process­library.com per scoprire se è assolutamente necessario a Windows o meno. Se non è indispensabile, si può provare a disattivare il processo con il tool Autoruns.

Misurare l’ottimizzazione di windows all’avvio: a partire da Vista, Windows dispone di due funzioni in grado di ottimizzare il processo di boot. SuperFetch carica i file utilizzati di frequente nella Ram affinché possano essere richiamati più rapidamente. ReadyBoost sfrutta invece la memoria flash di chiavette Usb o dischi fissi ibridi. Con il Performance Toolkit è possibile misurare l’efficienza di SuperFetch e ReadyBoost all’opera con Windows 7.
A tale scopo, accedere al Prompt dei comandi come amministratore e digitare
xbootmgr –trace boot -prepsystem –result path c:\
Il parametro aggiuntivo -prepsystem fa in modo che la misurazione del tempo di avvio venga eseguita sei volte di seguito. A ogni riavvio Windows dovrebbe eseguire una procedura di ottimizzazione. Logicamente, alla fine ci saranno sei file di log con l’estensione .Etl. Confrontare il tempo di avvio registrato nel primo file di log con quello del sesto. Se questo secondo valore è più piccolo significa che Windows ha migliorato il processo di boot.
Nota: è lecito aspettarsi risultati spettacolari solo subito dopo l’installazione, poiché è il momento in cui c’è maggiore bisogno di ottimizzazione. Su sistemi operativi più rodati SuperFetch avrà già analizzato e migliorato più volte il processo di boot, e quindi le variazioni saranno minime.